11 luglio: Enrico Rava a UJ21
Enrico Rava protagonista della giornata di oggi 11 luglio a UJ: il duo con Fred Hersch e il progetto “Al ghir dal bughi”.
Un incontro raro, suggestivo, imperdibile. Rava e Hersch sono due artisti con storie diverse alle spalle ma accomunati da una visione della musica rigorosa ed emozionante. Sul palco di Umbria Jazz, un duo tromba/pianoforte che promette grande sintonia. È forse inutile ricordare ancora una volta, soprattutto al pubblico di Umbria Jazz che lo ha ascoltato più volte ed in contesti diversi, quanto Rava abbia inciso sullo sviluppo del jazz italiano ed europeo. Il free jazz dei primi anni della carriera con Steve Lacy e Gato Barbieri, l’esperienza newyorkese con Cecil Taylor, Carla Bley e la JCO (la monumentale opera della Bley, “Escalator Over The Hill”), gli incroci con l’avanguardia europea, la scoperta dell’opera lirica in chiave jazz, le collaborazioni con alcuni dei più importanti artisti della scena contemporanea: sono capitoli, più che di una singola biografia, della storia del jazz italiano. Diciotto nomination ai Grammy Awards (quindici come pianista, compositore e leader e tre per il trio) per Fred Hersch, che nel 2016 e 2018 è stato eletto Jazz Pianist of the Year dalla Jazz Journalists Association. Pochi musicisti jazz sono altrettanto carismatici, e non solo negli ambienti del jazz. A buon diritto. Fred Hersch sembra essere del tutto indifferente ai generi. Suona una musica che non segue nessun pianista in particolare, tra quelli arrivati prima, mentre molti altri hanno seguito lui, per esempio Brad Mehldau o Ethan Iverson, che furono suoi allievi.
“Al gir dal bughi” (al giro del boogie) è il titolo dell’ultimo disco di Dino Piana, classe 1930, trombonista, band leader e compositore torinese, registrato nel dicembre 2019 all’Auditorium Parco della Musica di Roma e uscito qualche mese fa. La line up del disco è la stessa di quella del concerto: Dino Piana, trombone; Enrico Rava, tromba e flicorno; Franco Piana, flicorno; Gabriele Evangelista, contrabbasso; Roberto Gatto, batteria. L’unico cambiamento è Dado Moroni, pianoforte, al posto di Julian Oliver Mazzariello. Per Enrico Rava, fautore del progetto insieme al figlio di Dino, Franco, Piana, è “uno dei più grandi jazzisti italiani, uno dei più amati e dei più richiesti in Europa, uno dei padri storici del jazz moderno in Italia e fonte d’ispirazione per tutti i giovani trombonisti negli anni a venire”.
Al teatro Morlacchi la Lydian Sound Orchestra diretta da Riccardo Brazzale.
L’orchestra fin dalla nascita si è dedicata alla rivisitazione della tradizione jazz, ma sempre con una visione innovativa e moderna. Dal punto di vista compositivo il suo scopo principale è di valorizzare lo spirito live e il work in progress fra i musicisti. Di volta in volta si è aperta a collaborazioni importanti (Ambrose Akinmusire, David Murray, Paul Motian) e viene unanimemente riconosciuta come una formazione leader a livello nazionale. Il suo approccio “colto” e originale si può riscontrare nei numerosi progetti, come quello dedicato a Herbie Nichols, pianista poco noto, sottovalutato quanto geniale.