Per i suoi vent’anni Umbria Jazz torna, una tantum, itinerante.
Non c’è più la folla acclamante e clamante e il viaggio attraverso le piazze della regione (Perugia, Assisi, Orvieto, Todi, Città della Pieve, Città di Castello, Gubbio) va liscio come l’olio.
Il cartellone è ancora una volta poderoso, a illuminarlo c’è il più ispirato e intellettuale dei cantautori brasiliani, Caetano Veloso, che letteralmente seduce il Morlacchi con lo show antologico Circuladô Ao Vivo, fra le cose più preziose che abbia fatto nella sua carriera. Ma a girare le piazze ci sono anche Wynton Marsalis con un septet, ancora una volta gli swinganti Manhattan Transfer, il maestro di tutti i trombonisti K.J. Johnson, i band leader veterani Lionel Hampton con una all star d’epoca e Tito Puente, Michel Petrucciani e un supertrio del sassofonista Joe Henderson con Dave Holland e Al Foster.
Per l’occasione viene ricostituito anche il Perigeo di Giovanni Tommaso.