Umbria Jazz compie venticinque anni e, a celebrare il quarto di secolo, ci sono ancora il Saxophone Colossus, Sonny Rollins, e due progetti speciali.
Uno vede al centro Ornette Coleman, che torna a Perugia dopo sette anni, con una sorta di autoritratto musicale intitolato Civilization ’98: tre concerti al Morlacchi che lo vedono in trio con Charlie Haden e Billy Higgins (e a un certo punto nella serata si materializza il sax alto di Lee Konitz a prendere il posto che fu di Don Cherry) dialogare anche con un gruppo di musicisti indiani, i sardi Tenores di Bitti e una banda di rappers, break- dancers e istallazioni video multimediali.
L’altro è affidato a Carla Bley che porta finalmente in scena la sua opera più importante, Escalator Over The Hill, incisa nei primi anni Settanta.
Il festival fra le altre star riserva un’ampia parata alla musica brasiliana (con Caetano Veloso, Gilberto Gil, Jorge Ben, Marisa Monte, Badi Assad), ospita il grande crooner Tony Bennett in una serata di beneficenza al Pavone, mentre Brad Mehldau torna stavolta da solo per un concerto alla Galleria nazionale.