New York è la loro casa, adesso, ma arrivano da mezzo mondo: Sierra Leone, Londra, Sud Africa, Greenwich Village, Madagascar, Francia, Giamaica, Hawaii. Sono Mwenso and the Shakes, e Michael Mwenso è il loro carismatico leader, vocalista della Sierra Leone trasferitosi poi a Londra. Fu scoperto da Wynton Marsalis in una jam session notturna al Ronnie Scott’s.
Assieme, Mwenso and the Shakes formano un gruppo (ancora prima di una band) di artisti globali la cui musica vuole coniugare elevati livelli di entertainment e arte. Il loro è un genere in cui confluiscono jazz e blues nelle loro radici africane e afroamericane. Tra i modelli, Fats Waller, Muddy Waters, James Brown e tante altre icone musicali americane.
Ne viene fuori uno show che il New York Times ha definito “intense, prowling, and ebullient”. Uno show che incoraggia il pubblico a ballare e a partecipare. È dal vivo che questa miscela di energia creativa, raffinatezza timbrica e solidità ritmica funziona al meglio. “Emergence”, il loro album del debutto, non a caso è un album live. Musicalmente la band tutela la tradizione della musica afroamericana, da Louis Armstrong in poi, ma si sente libera di spostarne in avanti i paletti.
