Christian Sands, pianista, compositore e band leader, è uno dei nuovi protagonisti della scena jazz contemporanea. “A jazz star of the future,” lo ha definito in tempi non sospetti Wynton Marsalis. Di lui è uscito qualche mese fa “Christmas Stories”, il quinto album per Mack Avenue.
Sands è giovane (trentaquattrenne), ma si è già affermato come uno dei talenti della sua generazione. Pianista dalla tecnica impeccabile, dal fraseggio elegante che però non concede nulla al virtuosismo fine a se stesso, Christian Sands è diventato familiare nel mondo del jazz come pianista della big band e del trio di Christian McBride, che è stato, insieme ad una eminenza grigia come Billy Taylor, il suo mentore. Discograficamente parlando, Sands è attivo dai primi anni duemila con qualche uscita a suo nome, e a partire dal 2017 ha registrato per l’etichetta Mack Avenue. I suoi dischi svelano la capacità di costruire prodotti ben strutturati seguendo un filo concettuale che non è un mero assemblaggio di brani. Esempio, il penultimo album “Be Water”. Il “filo” in questo caso è l’acqua. Tra le partecipazioni a progetti altrui, si segnala un cd di Ben Williams, bassista con la Unity di Pat Metheny, e lavori con Gregory Porter e Ulysses Owens.
Il pianista di New Haven ha trovato così una precisa collocazione nella scena del jazz contemporaneo. La sua cultura musicale e la conoscenza della storia del jazz gli permettono di tenere ben saldi i legami con le radici; nello stesso tempo, Sands è un artista proteso in avanti, nella convinzione che il jazz non può indugiare sugli schemi del passato.
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Christian Sands Trio
- Christian Sands, pianoforte
- Yasushi Nakamura, contrabbasso
- Ryan Sands, batteria