Chissà quante volte avete ascoltato la musica di Ramberto Ciammarughi, compositore, pianista, arrangiatore, in colonne sonore per spettacoli teatrali, film e installazioni di arte figurativa, programmi radiofonici e televisivi. E poi c’è naturalmente il musicista di jazz, ruolo che Ciammarughi ha interpretato, in piano solo e in trio, fin dall’inizio di carriera, nei primi anni ‘80, e poi collaborando con nomi illustri dello scenario nazionale e internazionale. Per fare solo alcuni nomi, Randy Brecker, Billy Cobham, Steve Grossman, John Clark, Dee Dee Bridgewater. Ha fatto anche parte del quartetto di Miroslav Vitous. In sala di incisione ha partecipato a dischi di Area 2, Furio di Castri, Mia Martini e Maurizio Giammarco, Bruno Tommaso, Roberto Gatto, Umberto Fiorentino. Ciammarughi ha anche lavorato in vari contesti della musica contemporanea di matrice classica.
Tra i suoi progetti più interessanti vanno segnalati “Una Lauda per Francesco”, con Eugenio Allegri voce recitante, ed un affascinante recital per solo piano di libere e personali interpretazioni della musica per il cinema.
In tutte queste sue versioni Ciammarughi è un artista con una visione totale della musica e del pianoforte in particolare. In lui si incrociano esperienze e culture musicali diverse che trovano una sintesi in un pianismo brillante e spettacolare, in cui la più ampia libertà dell’improvvisatore si confonde e si alterna con le parti scritte.
Dettaglio non secondario, il concerto della Galleria Nazionale dell’Umbria avviene esattamente 40 anni dopo l’esordio di Ciammarughi a Umbria Jazz.
