I novant’anni di Sonny Rollins
I novant’anni di Sonny Rollins
Scrivere di Sonny Rollins può essere la cosa più facile e difficile del mondo nello stesso tempo. Facile perché’ si potrebbe semplicemente affermare: Sonny Rollins, classe 1930, 7 settembre, newyorkese, è il più grande musicista jazz vivente. Difficile perché’ ci vorrebbe un libro per spiegarne le ragioni. Bisognerebbe almeno dire che colui che non a caso è stato definito il saxophone colossus, dal titolo di un suo album epocale, ha funzionato da modello per generazioni di sassofonisti; che oggi ha alle spalle una carriera lunga settant’anni con alterne fortune (fra ritiri, crisi personali e resurrezioni artistiche) ma sostanzialmente da protagonista; e che ha suonato con tutte le altre leggende del jazz ( Coleman Hawkins che fu il suo principale ispiratore, Miles Davis, Charlie Parker, John Coltrane, Thelonious Monk, J.J. Johnson, Bud Powell, Max Roach, Clifford Brown); Nei suoi assoli c’è praticamente tutta la storia del jazz moderno ma anche una tale originalità, sia nel suono che nel fraseggio, da fare di Rollins, nonostante le legioni di imitatori, qualcosa di unico e di immediatamente riconoscibile. Un hardbopper anni luce davanti a tutti, intrepido sperimentatore, perfezionista fino al maniacale, insoddisfatto e tormentato, capace di ritirarsi a studiare e riflettere, coraggioso al punto di voler ogni volta ricominciare. Un magnifico individualista ed una vera forza della natura. E poi, quel suono potente, fisico, denso di materia, violento o gioioso… Buon compleanno Sonny Rollins,