Il jazz piange tre grandi artisti: Wallace Roney, Ellis Marsalis e Bucky Pizzarelli
In questi giorni molti stanno piangendo la perdita di parenti, amici, conoscenti, e il mondo del jazz non fa eccezione. Negli ultimi due giorni se ne sono andati Wallace Roney, Ellis Marsalis e Bucky Pizzarelli.
Roney era considerato l’erede di Miles Davis, forse l’unico trombettista entrato nelle grazie di Davis, al quale doveva lo stile e l’approccio creativo alla musica intesa come vita stessa. Nel 1992 fu protagonista a Umbria Jazz di un tributo a Miles, scomparso l’anno prima, insieme agli storici membri del gruppo: Herbie Hancock, Wayne Shorter, Ron Carter e Tony Williams, con Roney nel ruolo di Davis alla tromba.
Con Ellis Marsalis e Bucky Pizzarelli se ne vanno due pezzi di storia. Ellis Marsalis ha sempre vissuto la musica come sistema educativo, da quando negli anni ’50 iniziò il suo lavoro di musicista ed educatore, prima a Los Angeles, poi a New Orleans. E il suo modo di approcciarsi alla musica ha contribuito al successo di una generazione intera di musicisti, tra i quali ovviamente i suoi quattro figli: Wynton, Branford, Delfayo e Jason. Una vera e propria icona, così come Bucky Pizzarelli, che il pubblico di Umbria Jazz ben conosce per le sue molte apparizioni al festival, spesso insieme a suo figlio John. Di lui possiamo parlare dell’inventore di un genere musicale, per aver adattato uno strumento tipicamente rock-pop come la chitarra alla musica jazz in maniera assolutamente unico e personale, creando un sound unico.
Che la musica vi, e ci, accompagni sempre