Corea-Bollani: c’è anche un disco e non a caso di chiama Orvieto.
L’incontro fra uno dei più importanti pianisti della storia del jazz moderno e l’esuberante, eclettico virtuoso musicista italiano ha suscitato la curiosità di una delle etichette più esclusive della discografia, la ECM di Manfred Eicher che ha in Keith Jarrett la sua star.
Chick e Stefano si sono conosciuti a Perugia e hanno subito trovato l’intesa con il pianista italo-americano conquistato dalla verve e dalla sensibilità del collega.
Il festival praticamente parla solo italiano perché, oltre a Bollani, c’è una schiera robusta che ne rappresenta appieno la forza in varie combinazioni: c’è Paolo Fresu, uno dei maestri della tromba, sempre più intimamente legato alla lezione di Miles Davis, c’è Gianluca Petrella con il suo talento prepotente che ha ormai sconfinato (ad accorgersene sono anche i referendum della rivista storica del jazz, l’americana Down beat), c’è il sempre ispiratissimo Danilo Rea, c’è Roberto Gatto con il suo drumming ormai in grado di dominare perfettamente il suo prepotente strumento, c’è un altro pianista di grande qualità come Dado Moroni, il sax agile di Rosario Giuliani e la band dei Quintorigo, che si è specializzata nella rilettura della musica di Charles Mingus.