L’ edizione numero 26 di Umbria Jazz Winter si caratterizza per proposte artistiche inedite che rendono la programmazione di quest’anno particolarmente interessante dal punto di vista musicale.
Questo a conferma della tradizione del festival orvietano che negli anni si è distinto proprio per l’originalità e l’esclusività degli eventi in cartellone: bastì pensare al tributo di Jason Moran a Thelonious Monk nel centenario della nascita, a quello di Ryan Truesdell con Paolo Fresu a Gil Evans e a quello che Kurt Elling dedicò a Frank Sinatra, limitandosi alle ultime edizioni.
Degno di nota quest’anno in particolare l’omaggio musicale di Ethan Iverson a Bud Powell, accompagnato dalla Umbria Jazz orchestra e da musicisti del calibro di Dayna Stephens, Ingrid Jensen, Ben Street e Lewis Nash.
Ethan Iverson, pianista, compositore e scrittore, è diventato molto noto nel mondo del jazz per aver fatto parte dal 2001 fino all’anno scorso dei Bad Plus, trio che ha avuto il merito di rinnovare – il contributo di Iverson in questo senso è stato fondamentale – il linguaggio della classica formula pianoforte-contrabbasso-batteria con massicce dosi di pop e avanguardia. Protagonista di un piano solo da brividi nella passata edizione di UJ che proporrà acne a Orvieto, offrirà al pubblico un ritratto musicale di uno dei giganti del jazz: Powell può essere considerato infatti il più grande pianista bepop e uno dei rari musicisti che si possa mettere sullo stesso piano di Charlie Parker, suo contemporaneo.
Altro progetto inedito ed esclusivo è quello che Francesco Bearzatti, Giampiero Locatelli, Luigi Maciarri, Alfredo Paixao e Pietro Iodice – tra i più interessanti musicisti jazz del momento – in collaborazione con Luigi Viva, giornalista e critico musicale, dedicano a Fabrizio De André, in occasione del ventesimo anniversario della scomparsa di Faber. Un viaggio musicale che farà rivivere al pubblico la poesia e la musica di un artista che risulta ancora attuale come pochi altri.
Non mancano poi all’interno del programma i grandi nomi del jazz made in Italy: il super quartetto composto da Enrico Rava, Danilo Rea, Giovanni Tommaso e Roberto Gatto – probabilmente il meglio attualmente in circolazione – alle prese con alcuni celebri temi da film, come quello scritto da Nino Rota per il capolavoro di Fellini, oppure come il bellissimo Mondo Cane di Riz Ortolani, o come Il Postino di Luis Bacalov, o come Profumo di donna. Fascino dei temi e fascino di un’edizione di alta classe e piacevolezza.
Da non perdere poi Il trombettista sardo Paolo Fresu, il fisarmonicista francese Richard Galliano e il pianista svedese Jan Lundgren: ossia “Mare Nostrum”. Un filo rosso tra le culture musicali dei suoi tre protagonisti, un caratteristico ‘suono d’Europa’. Per Fresu impegno anche in duo con Danilo Rea.
Jazz italiano ancora protagonista con “Cinema Italia”, con Rosario giuliani, Luciano Biondini, Enzo Pietropaoli e Michele Rabbia e con “Storyville Story” del duo Mauro Ottolini-Fabrizio Bosso. E poi il trio di Flavio Boltro, e quello di Karima, il duo Bosso-Mazzariello, il piano solo di Andrea Pozza: insomma il meglio che il movimento nazionale offre in questo momento.
Un tocco di Umbria con il pianista folignate Giovanni Guidi, accompagnato da un quartetto d’eccellenza composto da Francesco Bearzatti, Roberto Cecchetto, Joe Rehmer e João Lobo.